Alice e l’impotenza di Humpty Dumpty

E’ il 1976 e il cinema hard è ancora in cerca di una propria identità. Tre anni prima Gola Profonda di Gerard Damiano aveva rappresentato un importante fenomeno culturale e di costume: il protagonista Harry Reems si faceva fotografare in compagnia di Jack Nicholson e di Warren Beatty; il film veniva proiettato nei migliori cinema di Manhattan ed era visto persino da Jacqueline Kennedy. Insomma, hardcore non era sinonimo di loschi cinemini a luci rosse nei quali entrare di soppiatto. Lo dimostra questo splendido Alice in Wonderland (Alice nel paese delle pornomeraviglie nella versione italiana). Diretto da Bud Townsend, regista proveniente dalla televisione e dal cinema “normale” e interpretato dalla graziosa Kristine De Bell (alla sua unica prova nel porno, in seguito si darà a parti più caste), Alice è un piccolo miracolo di contaminazioni insolite. Tra fiaba, musical, psichedelia e porno, un film come questo ci dimostra cosa avrebbe potuto essere l’hard se non se ne fossero impadroniti i segaioli. Godetevi la scena della guarigione di Humpty Dumpty dall’impotenza, con tanto di karaoke finale.

NOTA: Trashopolis sta scontando una settimana di ban da OKNOtizie per avere inserito su questo social network il post del somaro di Renato Polselli. Uno dei moderatori ci ha detto che su OKNOtizie possono andare solo notizie che siano adatte ai bambini. Strano perciò che, proprio mentre Trashopolis veniva bannata per una settimana, su OKNOtizie campeggiava la news di un tale che aveva sposato 100 bambole gonfiabili. Eccola qui. A proposito, ieri siamo stati citati dal TG3 nazionale delle 19.00 grazie al nostro articolo sull’arresto di Zuccherino. Trashopolis, infatti, è un sito che fa informazione culturale, anziché copincollare le informazioni messe in giro da altri. Al limite siamo noi ad essere copincollati.

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