Mannaggia ai cinesi!

Esistono brani in grado di tastare il polso a un’epoca, di rilevare i mutamenti storici in tempo reale, di porsi in anticipo come termorivelatori dell’esprit du temps. E’ il caso di Stì cinesi c’hanna cumbinato di Pino D’Amato, testimonianza del disagio prodotto nel popolo partenopeo dall’invasione di migliaia di cinesi. La posizione dell’artista nei confronti del popolo orientale è ambivalente: da un lato D’Amato ammette la convenienza di acquistare merce (“borse, cinte e pure mutandine”) dagli ambulanti cantonesi; dall’altro manifesta una certa paura verso questi nuovi soggetti metropolitani, che prima o poi “pretenderanno persino che gli si paghi l’affitto”. Si ignora se il terrore di D’Amato sia stato indotto dalla visione dei film di Bruce Lee o dalla frequentazione segreta con Roberto Calderoli. Abbiamo cercato, nei nostri limiti, di sottotitolare il brano, altrimenti incomprensibile al di fuori della Sanità e del Pallonetto. Purtroppo una strofa ci è sfuggita. Al primo che ci comunicherà la traduzione esatta, dedicheremo il prossimo video di Trashopolis.

Nota: questo video non è inedito, era già presente su Youtube e ci è stato segnalato dai nostri affezionati lettori Antonio Luise e Gino Petry, che ringraziamo di cuore. Noi però abbiamo aggiunto i sottotitoli. In versione “liscia”, la clip è apparsa in passato anche sull’ottimo blog di Michele La Birra.

Edit: Scustumato, in tempi record, ci ha comunicato la traduzione della frase “incomprensibile”: Pino D’Amato dice “pare che volino“. In tempi rapidi, dedicheremo un video a Scustumato e al suo splendido blog Scustumatessen. Sconfitto al fotofinish, il nostro fedele lettore Ale Astuni, che con qualche minuto di ritardo ci ha comunicato la soluzione via mail. Lo ringraziamo comunque.

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