Rossano Brazzi, il fratello scemo, il cavernicolo e il nano erotico

Deve essere dura avere un fratello scemo. Questa disgrazia toccò al povero Rossano Brazzi, uno dei pochi divi italiani a godere di grande considerazione persino a Hollywood (un titolo su tutti: La Contessa Scalza con Ava Gardner). Purtroppo il fratello minore di Rossano, di nome Oscar, era un regista di scarsissimo talento, autore di una manciata di film erotici tra gli anni sessanta e i settanta. Dopo aver diretto roba come Il diario segreto di una minorenne, Vita segreta di una diciottenne, Intimità proibite di una giovane sposa e Il Sesso del Diavolo, Oscar Brazzi volle percorrere la strada dell’horror, coinvolgendo nella sciagurata operazione il riluttante fratello. Nacque così questo Terror! Il castello delle donne maledette (1973), film prodotto con scarsissimi mezzi, attori così brutti da non necessitare di trucco (c’è Salvatore Baccaro come cavernicolo, e questo vi basti), qualche tetta buttata qua e là e un indimenticabile nano erotico. La scena più esilarante resta comunque quella di Brazzi che mostra il laboratorio alla giovane sposa (“ecco le formule, le apparecchiature, tutto!”), mentre sugli scaffali compaiono solo vasetti di olive e di peperoni sott’olio. Un’ultima chicca: il personaggio interpretato da Baccaro si chiama Boris Lugosi!

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