Solo un genio come Renato Polselli poteva intitolare un film Casa dell’amore… la polizia interviene (1978) e mettere in scena una vicenda nella quale i postriboli non c’azzeccano un tubo nè si vede l’ombra di uno sbirro. Trattasi invece di horrorazzo con in ballo una setta satanica, un gruppo di giovani archeologi e alcune troie di diverse etnie, che in una polsellata ci stanno sempre bene. In questo spezzone assistiamo alla resa dei conti tra l’eroe e il capo della setta, anche se non si capisce bene chi sia il buono e chi il cattivo, sia perché il cinema di Polselli ricalca quell’ambiguità morale che caratterizza i capolavori di maestri come Sam Peckinpah e Don Siegel, sia perché la sceneggiatura è opera di un criceto diversamente abile. Però le galline adoperate come arma contundente non le avevamo mai viste. Davvero.
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Adoro quest’uomo…
Il grande John Waters ci combina ben altro con le galline, nella casa dell'amore.
Una nuova mode, la camorra userà le galline per fare i "piezzi"
a giudicare dalla faccia dello sconfitto, una gallina in faccia fa più male di un frontale con un muro a 140 all'ora
Le galline adoperate come arma contundente non le avevo viste neanche io, è vero. Ma devo ricordare che nel libro Grapes of wrath di John Steinbeck prima e nella sua trasposizione cinematografica diretta da John Ford nel 1940 (FURORE, in italiano) il protagonista Tom Joad (Henry Fonda nel film) racconta di un episodio in cui la madre prese con le mani nel sacco un chiavico che gli stava derubando una gallina, e di come usò quest'ultima come se fosse una mazza da baseball utilizzandola per picchiare il già citato fetentone.Quindi l'uso delle galline come arma impropria è una cosa che risale almeno al 1939, anno in cui fu pubblicato il libro per la prima volta.