La fattura di Remo

Videoclip eccezionalmente raro del proto-neomelodico Remo, artista dei primissimi anni novanta specializzato nel contaminare erotismo, sonorità house e una visione del mondo desunta dalla frequentazione di baretti malfamati. Mo’ te faccio ‘na fattura è forse il suo capolavoro: il cantante è attratto da una gnocca da paura (notare gli inserti con le immagini dell’amata rubati da MTV). Dopo la potente metafora “Stuto ‘a te dint’e muzzuni e nun me va” (“Ti spengo nei mozziconi e non mi va“), che esprime in modo impareggiabile l’ossessione amorosa, Remo illustra i suoi propositi. Intende infatti rivolgersi a un mago (riferimento a Gennaro D’Auria?) che dovrà preparargli un talismano o un filtro d’amore. Stregata dalla fattura, la bonazza correrà alla porta di Remo a “pigliarsi il suo fiato” e i due amanti intraprenderanno un mirabolante tour nell’Impero dei Sensi che prevede la distruzione di cinquanta letti (“Cinquanta liett amma scassà!“). Il tutto è inframezzato dal minaccioso intercalare “Ah! Ah!“, che qualche anno più tardi il Gran Giurì Delle Telecomunicazioni avrebbe vietato perché bloccava lo sviluppo puberale.

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