Peppe Boccardo e la sindrome della mutanda in testa

  • Nell’idioma napoletano, l’espressione “Mettere la mutanda in testa” è indicativa di quel tipo di relazione che si instaura tra una provasa e il suo fidanzato. Una simile relazione prevede rituali rigidi e immutabili come quelli vissuti a Versailles dai cortigiani del Re Sole: la donna deve truccarsi e apparire bella anche se l’uomo va a trovarla a casa; il pranzo domenicale a casa dei futuri suoceri offre preziosi indicatori sulla serietà degli intenti del giovanotto; ogni rapporto sociale e umano viene immolato nel nome dell’armonia di coppia. Di solito il fidanzato accetta di soggiacere a restrizioni così rigide in cambio di un’adeguata contropartita sessuale. La fenomenologia della mutanda è illustrata in maniera impeccabile in questo breve trattatello socio-canoro di Peppe Boccardo, cantante part-time ed ex operatore culturale nel campo delle videocassette di contrabbando (oggi l’artista vive e lavora a Rimini nel settore turistico). La provasa passa ore a guardarsi allo specchio, si sente trascurata non appena non vede l’innamorato, evita ogni contatto con le vecchie amiche e punta al matrimonio con la stessa ossessività di una mamma cingalese.

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    17 Ottobre 2008

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Commenti

  • Cuozzo fritto il 17-10-2008 alle 20:09

    Boccardo, fatti sentire!

  • Anonymous il 17-10-2008 alle 21:22

    a

  • Romanticona il 18-10-2008 alle 00:53

    b

  • Trashino il 18-10-2008 alle 01:04

    Torna, quell'angolo spetta a te!

  • Verde natura il 18-10-2008 alle 12:33

    Dai Peppe, esci.

  • anonimo del kaiser il 20-10-2008 alle 20:40

    L'ammirazione che nutro per quest'uomo quasi trascende i confini artistici…

  • Romilda snob il 23-10-2008 alle 00:42

    Peppe, fatti vivo!