Quando scoprimmo che Moana Pozzi non era vergine

Il biennio 1986 – 1987 rappresentò forse il punto culminante della carriera hard di Moana Pozzi. All’epoca la bellissima e compianta pornostar alternava le performance a luci rosse a numerose apparizioni sulla TV generalista, facendosi adorare sia dai depravati che guardavano i programmi Mediaset che dai ragazzini in cerca di sani pornazzi. Il suo regista di fiducia Riccardo Schicchi, pigmalione di Cicciolina e manager di Diva Futura, la diresse in vari film, tra i quali Moana bella di giorno (remake dichiarato di Belle de jour di Bunuel), Fantastica Moana (remake non dichiarato di Le tentazioni del dottor Antonio di Fellini), Banane al cioccolato (remake ipotetico dei sogni proibiti di un elettore della Lega Nord) e Moana la scandalosa. In quest’ultimo film le prodezze sessuali di Moana sono da applausi a scena aperta, ma la sceneggiatura latita pericolosamente. Ecco perciò l’attrice confidare a un giovanissimo Rocco Siffredi di non essere vergine, lasciando basito lo spettatore che era convinto di assistere a una biografia di Teresa di Lisieux. Segue un surreale matrimonio tra i pratoni della Tiburtina, con due damigelle nude che portano il velo e Siffredi che s’incanta nel vedere un gregge di pecore (“Guarda che belle! E’ incredibile! Guarda, guarda! Si sono spaventate! Si stanno allontanando! Guarda come corrono! Sono veramente belle!“). Se le immagini ricordano La terra vista dalla luna di Pasolini, i dialoghi provengono chiaramente da Tiramolla in campagna. L’idillio è comunque destinato a finire (“Divorziare? Cos’è questa novità? Ah, è così, brutta svergognata!“). Nella scena conclusiva del film, che non possiamo mostrarvi a causa della sua sporcellosità, Rocco uccide Moana sparandole nella vagina. Sigh.

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