Questo matrimonio non s’ha da fare

Ballata Napulitana (noto anche con il titolo Pè Sempre), diretto nel 1982 dallo specialista in spaghetti western Gianni Crea, è l’unico film del cantante partenopeo Mauro Caputo. E’ l’epoca in cui avviene il passaggio di testimone tra i melodrammi di Mario Merola e le commedie adolescenziali di Nino D’Angelo; equidistante da entrambi i modelli, Caputo sembra ispirarsi al carciofo del Cynar. Trama a metà tra Raffaello Matarazzo e I promessi sposi: Sergio e Francesca vorrebbero sposarsi, ma un camorrista innamorato s’intromette tra i piccioncini ricattando la zia della ragazza. L’innocente Francesca è interpretata da Francoise Perrot, nota agli spettatori per i suoi impeccabili pompini col risucchio in Le porno investigatrici, Voglia di sesso, Labbra vogliose, Bocca golosa, Depravation. Anche il resto del cast è da applausi: Antonella Lualdi, la zia di Francesca, sembra chiedersi in continuazione dove sia capitata, mentre il cattivo è nientemeno che Mario Brega. Sì, proprio il trucidissimo suocero di Carlo Verdone in Borotalco, quello di “Assaggia sto’ prosciutto, è ‘n zucchero!“, che qui abbandona l’accentaccio romanesco, si fa doppiare in napoletano e gioca a fare il malvagio affascinante e carismatico (“Tu lo sai che in amore è l’esperienza quella che conta!“). Caputo non è Mario Merola, tant’è vero che si limita a piangere tra le braccia di mammà in situazioni in cui ci sarebbe da prendere il coltello. Inoltre canta a sproposito e sceglie i brani meno adatti al contesto. Su una barca che sembra il set di un’orgia, l’artista imbraccia la chitarra ed esegue la ‘A Rumba D’e Scugnizzi di Raffaele Viviani, nella totale indifferenza dei presenti; la cinepresa indugia sul primo piano allupato della Perrot proprio mentre Caputo grida “Puparuole e aulive“. Festa di matrimonio celebrata nella palestra di una scuola media.

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