Nel corso di una delle ultime puntate di Napoletanissima (1999), Zio Peppe demolisce Gigi D’Alessio, colpevole di non aver salutato nella sua canzone la categoria dei contadini. Il vegliardo è affiancato da Don Mario, sua spalla storica negli anni 80.
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Due sorelle sorprese e punite dai mariti mentre praticano l’amore saffico. Da una situazione così convenzionale, il Maestro dell’Antiporno Roy Parsifal riesce a tirare fuori l’ennesimo capolavoro sovversivo.
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Terza e ultima parte del fantastico reportage sugli orrori dell’edilizia a Napoli, girato nel 1994 dal nostro amico Tonino ‘O Scienziato, al secolo Antonio Andreone. Il nostro eroe inforca la telecamera in spalla e si fa condurre dai muratori all’interno dei palazzi non ancora compiuti. Tra grida, bestemmie e invettive, lo Scienziato firma un autentico capolavoro di arte proletaria.
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Ospite di Gennaro D’Auria al Raduno Dell’Amicizia 1996, il cantante napoletano Mimmo Taurino celebra in musica la nascita di un masculone!
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Con qualche settimana di ritardo rispetto alle celebrazioni per l’Unità d’Italia, anche noi di Trashopolis abbiamo voluto rendere omaggio all’Epopea Risorgimentale. Ecco perciò Zio Peppe Sorrentino nelle vesti di Giuseppe Garibaldi, mentre difende l’integrità della sua Radio Jolly, “seria e pulita”, dagli attacchi del nemico. Fotoritocchi vibranti d’amor patrio dell’eroico Mauro di San Giorgio, che ci ha fornito anche l’audio.
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In “Allagami il buco”, il Maestro dell’Antiporno Roy Parsifal radicalizza la lezione del Godard degli anni settanta (il cinema che – anziché mettere in scena un qualcosa – documenta con freddezza il lavoro concreto che soggiace alla messinscena).
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Fior da fiore dalla canzione malavitosa napoletana. La tradizione è incarnata da Tony Brina, che in “N’ora ‘e libertà” mette in scena il dramma di un padre detenuto la cui figlia si sta per sposare. La modernità è rappresentata da Antonio Ottaiano e dalla sua “‘Guaglioni ‘e Napule”. Chiude la rassegna l’oscuro Duo La Risata, con la parodia del leggendario “Latitante” di Tommy Riccio.
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Esperimento di Gennaro D’Auria datato 1992. Il Sommo Veggente evoca l’anima di un uomo trapassato per morte violenta. Clip tratta dagli archivi di Raffaele Cozzolino.
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