Il Jukebox di Trashopolis – Antologia criminale

  • Puntatona del jukebox di Trashopolis, la nostra rubrica a cadenza irregolare che nell’ultimo anno abbiamo disgraziatamente trascurato. Ci rifacciamo con questo fior da fiore della canzone malavitosa napoletana, raffigurata da tre punti di vista differenti. La tradizione è incarnata dal corpulento e peloso Tony Brina, che in N’ora ‘e libertà mette in scena il dramma di un padre detenuto che spera in un permesso per assistere al matrimonio della figlia (trattasi di variante più solare del carcerato la cui mamma muore). La modernità trova il suo degno interprete in Antonio Ottaiano che, sulla falsariga di Napule ‘e notte, paga il suo tributo al noir metropolitano in voga nei primi anni novanta: ecco perciò ‘E guaglione ‘e Napule, apologia dei valori della strada e delle coltellate nella panza sferrate in nome dei buoni sentimenti. Sublime la sfasatura tra il testo della canzone, che parla di  “sacrifici per avere in tasca una mille lire“, e il videoclip che mostra un branco di fighettoni che pasteggiano a champagne, sfoggiano cellulari all’avanguardia (almeno per l’epoca) e girano in fuoristrada. Chiude la rassegna l’oscuro Duo La Risata, in una rarissima e trashissima parodia del leggendario Latitante di Tommy Riccio, dal titolo Doie Latitanti.

    Commenti FB

    commenti


Commenti

  • Pino Iaccarino il 12-04-2011 alle 21:39

    non ci sono parole… CAPOLAVORI ASSOLUTI!!!!
    1. Un'ora di libertà è qualcosa di indescrivibilmente sublime…
    2. Antonio Ottaiano è in assoluto il mio "veteromelodico" preferito…
    bhe… che dire sul "duo la risata"…
    complimenti al disk jokey per la scelta!

  • Munnezza da Gente il 13-04-2011 alle 14:21

    mamm' d'o carmene manco Lanzetta potrebbe raccontare una napule più crepuscolare, inzivata di zeppole, panzarott', scagliuzzielli, pizzerie ai neon con asettiche riggiole bianche, cascate di riocciolini neri e sudore appiccicato nguollo. No no.

  • Trashopolis TVB il 13-04-2011 alle 15:19

    Sono d'accordo con te.

  • Ugo il 16-04-2011 alle 11:22

    ciao munnezza, non ti sei ancora trasfertito al nord tra le persone civili ed evolute?
    Per caso ti ritieni troppo mediocre e non all'altezza per essere rispettato da milanesi, bergamaschi, veronesi e tanti altri mangiapoletna?
    Ho visto che nel tuo cesso di blog non viene fatta alcuna menzione agli studenti della scuola media di posillipo che hanno violentato il loro compagno di scuola, evidnetemente in questo caso non trattandosi di secondiglianesi o di fans dei cantanti neomelodici, ma di rampolli di famiglie per bene, magari anche di famigliebenestanti non posillipine, che non vogliono che i loro pargoli studino nelle scuole vicine alle loro residenze, poiché non devono imparare il napoletano e devono frequentare solo gente per bene, che non ascoltano i cantanti neomelodici e parlano in italiano, non occorrono i tuoi sermoni moralisti

  • Ugo il 16-04-2011 alle 00:19

    mi ricordo quando la canzone di Ottaiano imperversava sulle tv libere, anche a me rimase impressa l'abissale sfasatura tra il testo che parla di sedicenti "vittime della società" costrette a rubare per sopravivere ed il video dove i protagonisti guidano auto e moto di lusso, personalmente non ho nulla contro i neomelodici ed il genere neomelodico, contro le canzoni di mala in generale e neppure contro Enzo Ottaiano di cui non metto in discussione la professionalità, ma questo genere di canzoni che fortunatamente vengono prodotte sempre di meno sono merda fatta per veicolare insieme a video di merda una cultura altrettanto di merda

  • Latrinaman il 10-05-2011 alle 22:21

    semplicemente patetici questi video,se napoli e i napoletani fanno ridere il mondo intero è anche grazie a sgrammaticati che cantano roba simile che si umiliano e umiliano una città intera..fanno solo ridere

  • Contedisaintgrafe il 09-08-2011 alle 13:44

    Libera traduzione di "un'ora di liberta"
    Davvero questo incartamento è destinato alla mia persona?
    Sono curioso di scoprire chi ne sia il mittente.
    L’epistola è balsamo per chi è ospite nelle patrie galere.
    Il frutto del mio seme, Rosetta, scrive al suo babbo.
    Questo gelido cuore mi accende di passione.
    “Papà, a breve pronunzierò il fatidico sì, e desidererei che fossi tu ad accompagnarmi all’altare. Ho presentato regolare istanza al tribunale. Il giureconsulto ha vaticinato che un’ora sia nelle nostre possibilità. 21 aprile, accendi la mia vita dei colori del sole. Così, mentre depongo sull’altare la mia verginità, ci impossessiamo di un’ora di emancipazione