La Piccola Anna contro la pitofilia

Non è che Trashopolis è morta, è solo che decide di svegliarsi quando cacchio le pare. Ad esempio, si risveglia oggi con un video destinato a far starnazzare assessori, pennivendoli, pseudosaviani e iene che troveranno in questo videoclip di cinque minuti la sintesi di ogni male del mondo. Chiunque sia capitato sulle pagine di Trashopolis per motivi differenti da Cicciolina e il cavallo ricorderà il caso di Giggino ‘O Bello, interpretato dalla Piccola Anna, baby neomelodica di Torre Del Greco ormai ritirata. Il video fu scoperto da noi di Trashopolis, fu successivamente rubacchiato dai minus habens di Scorie e infine, con un anno di ritardo, venne trasformato in caso nazionale da qualche politico locale in cerca di visibilità. Andò a finire che l’account Youtube con il quale avevamo postato Giggino ‘O Bello venne chiuso, dato che tutte le TV nazionali avevano trasmesso la scandalosa canzone invocandone la cancellazione di Internet e che pertanto la polizia postale non poteva dare a vedere di starsene con le mani sulla panza. Il bello è che lo stesso video venne ricaricato da qualche strunzo a caso (che a differenza nostra, non si è preso la briga di moderare i commenti) su un altro canale Youtube, e che è visibile ancora oggi. Se l’innocuo panegirico di Gigino ha sollevato uno tsunami, cosa potrà mai accadere per questo Me si sora,  dove la Piccola Anna duetta con il fratello Valentino, confessandogli di essere stata stuprata a sette anni dall’amante della madre? Segue vendetta con pistola giocattolo e una banda di guaglionastri (sbirri nella finzione scenica) che corrono ad arrestare il ragazzo che si è fatto giustizia da sé. Qualche nota di colore: il brano ruba il titolo a una canzone di Gino Dal Miro, dove però la situazione era molto più tranquilla (il protagonista si limitava a minacciare a mano armata il cognato fedigrafo). La struttura narrativa del piezzo (confessione della vittima al fratello ed esecuzione di chi ha sbagliato) rinvia invece a Povera sora di Rino Chiangiano (qui presente nelle vesti di produttore). La canzone è stata scritta da Franco Desirèe (qui un assaggio delle sue capacità canore). Ammirevole infine l’intento pedagogico degli autori, reso esplicito nella didascalia finale: “Un messaggio a tutti i bambini adolescenti. Non fidatevi di chi non conosce le apparenze, Tante volte ingannano soprattutto l’innocenza di chi nonà peccato, il male e sempre dietro la porta, aprite gli occhi e non il cuore a queste persone senza onore.  Non fate di testa vostra a chi subbisce pitofilia. Rivolgetevi alle autorità“.

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