Il western era morto da tempo, l’operazione di revival era fallita e un regista messicano se ne arrivò tomo tomo cacchio cacchio…

  • Riprendiamo a parlare di film rari, per la somma delusione di tutti coloro che vorrebbero uno Zio Peppe al giorno. Nei primi anni ottanta il genere western era stato relegato in soffitta, rimpiazzato da film metropolitani alla Walter Hill che ne reinventavano gli archetipi. Nel 1985 qualche autore aveva provato a rilanciare il genere: il grande Clint Eastwood, fregandosene delle mode, aveva diretto il bellissimo e sfortunato Il Cavaliere Pallido; nello stesso anno Lawrence Kasdan tentò il revival con Silverado e fece fiasco, nonostante il film fosse sponsorizzato da Steven Spielberg. Nel 1986, in lieve ritardo rispetto alle produzioni statunitensi, il messicano Angel Rodriguez Vasquez se ne uscì tomo tomo cacchio cacchio con questo La muerte de un pistolero, povero e scalcinato come gli spaghetti western di Tano Boccia. Zoomate selvagge, budget ridottissimo, persino il manifesto del film inquadrato all’inizio del trailer. Tra i vari motivi d’interesse del filmastro, segnaliamo la presenza di Hugo Stiglitz, più di duecento interpretazioni al suo attivo, omaggiato persino da Quentin Tarantino nell’imminente Inglorious Basterds (il sergente sanguinario interpretato da Til Schweiger si chiamerà proprio Hugo Stiglitz).

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Commenti

  • Antonio Mesota il 16-04-2009 alle 16:26

    Tomo tomo cachio,cachio.

  • Baffona 79 il 16-04-2009 alle 18:07

    Uomini d'altri tempi.

  • Trinità e Sar il 16-04-2009 alle 19:52

    Amigos, sei muerto!

  • Leonard Spears il 16-04-2009 alle 21:44

    Il blog di Kuros! Hey! E perché mai io non ne sapevo nulla?

  • Kuros il 17-04-2009 alle 01:08

    Spears, leggenda assoluta. Ti linko subito!

  • Giovanni Natoli il 17-04-2009 alle 14:33

    cazzo! hugo stigliz lo han ripescato da dove????